Nella foto, la statua della Madonna Assunta nella Quindicina a Lei dedicata sopra l'altare maggiore di San Filippo Apostolo e sotto le reliquie del Beato Andrea Xueres
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Seconda parte
Le cose rimasero così fino all’anno 1794, nel quale non si sa da chi e perché, la cassetta delle reliquie dalla nicchia dell’abside, fu trasportata nella Sagrestia dalla quale finalmente a cura e spese del siracusano antiquario Sac. Giuseppe Capodieci, il dì 2 Luglio 1809, fu situata nel paliotto dell’altarino dedicato alla Ss.ma Vergine del Rosario.
Ma essendo stata, ai nostri giorni, la chiesa di San Domenico adibita per uso di caserma, P. Raimondo Riscica O.P., che fu l’ultimo dei domenicani di Siracusa, raccolse pietoso queste reliquie e le trasportò nell’Oratorio proprio della Congrega di Maria Ss.ma Annunziata, ove rimasero inonorate nella Sagrestia finché per cura del benemerito Governatore della suddetta Congrega, Signor Gaetano Agnello Privitera, sempre chiuse nell’antica cassetta di legno, sono state collocate in un’urna di marmo situata nel mezzo del paliotto dell’altare maggiore del predetto oratorio, sormontate da un’iscrizione latina, perché tutti i giorni rimanessero esposte alle preghiere dei fedeli.
ADDENDA
La storia recente ci mostra che mons. Bignami, nel desiderio di concedere una chiesa più decorosa alla Congregazione di Maria Ss.ma Annunziata assegnò a detta Congregazione la chiesa di san Tommaso, nel frattempo restaurata. Così le reliquie del beato e la lapide che le seguiva furono entrambe traslate in tale chiesa. Estintasi poi la Congregazione dell’Annunziata e chiusa temporaneamente al culto la chiesa di san Tommaso sul finire degli anni 90 le reliquie rimasero custodite nel tesoro della Chiesa Cattedrale.
Nel 2010, mons. Sebastiano Amenta, allora Direttore dell’Ufficio Amministrativo Diocesano e Amministratore della Chiesa Cattedrale, desiderando porre nuovamente alla venerazione dei fedeli le reliquie del beato frate domenicano, concorrendo la riapertura della chiesa di san Filippo Apostolo, pose dette reliquie nel paliotto dell’altare maggiore di quella chiesa dove trovansi tuttora.
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