sabato 11 maggio 2019

Articolo «II B. Andrea Xueres o Xuereb Siracusano» scritto dal P. MATTEO CONIGLIONE O.P. in L’Eco di san Domenico (A.3, n. 11 (1927), pp. 227-231).

Nella foto le reliquie del Beato Andrea Xueres nella Chiesa di San Filippo Apostolo e la statua della Madonna Assunta le cui mani sono ricoperte di ex-voto di Rosari(tal statua viene portata in processione il 15 Agosto).

Terza parte
Considerandosi come Servo inutile al cospetto di Dio, non cessava di implorare aiuto divino per sé e per la riforma dei costumi del popolo perciò le sue meditazioni erano continue, le sue veglie prolungate, le sue penitenze durissime, e Dio lo premiava col dono dei miracoli, miracoli, diceva lo Schifaldo, che erano la prova evidente della sua santità.
Elementi per poter giudicare della sua attività sociale ne Sono rimasti ben poco o nulla, però in generale si sa che per il prestigio ed abilità gli furono affidati vari negozi importanti trai quali una ambasceria, a nome del Senato Siracusano, presso la Regina Maria in Spagna, a favore della propria città, ottenendo tutto quanto costituiva lo scopo della sua missione; anzi gli fu regalato dalla Regina Maria un vascello carico di legname, che poi fu adibito per restaurare un dormitorio del convento di san Domenico di Siracusa, sotto il quale era l’antica Congregazione del Nome di Gesù e l’antico refettorio e cucina. 

Bologna lo ebbe nel 1430 priore del Convento di San Domenico, di cui fu uno dei restauratori della vita monastica, introdotta con tanto fervore; e sembra che anche abbia insegnato all’Università di Bologna.

I santi banno premura di raggiungere la patria celeste e i loro slanci d’amore verso Dio diventano più potenti mano mano che crescono negli anni. Sembra che nel 1431-32 abbia lasciato Bologna per ritornare a Siracusa, ove il 25 dicembre 1434, nello stesso giorno in cui la Chiesa celebra la nascita del Verbo Incarnato, questo giglio di purezza e di santità fu colto dalla mano divina, perchè degno del paradiso celeste.
La morte di lui fu appresa dalla cittadinanza con amaro pianto, e il Senato Siracusano ordinò per mano degli araldi lutto generale e vacanza in tutti i pubblici uffici. Durante i solenni funerali tutti sentirono la fragranza e il soavissimo odore che spirava dal corpo del defunto. Un popolo intero venne in chiesa a venerarlo e a chiedere grazie.


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