domenica 5 maggio 2019

Copia delle Notizie riguardanti la vita, i miracoli e le varie traslazioni delle reliquie del Beato Fra’ Andrea Xueres O.P. ricavata dall’originale scritto in pergameno e chiuso nella cassetta contenente le reliquie del detto Beato, per cura del Governatore della Congregazione dell’Annunziata sig. GAETANO AGNELLO PRIVITERA.

Nella foto, la statua della Madonna Addolorata posta sopra l'altare maggiore di San Filippo Apostolo il 15 settembre e sotto le reliquie del Beato Andrea Xueres

Prima parte
Benchè tutti certamente riconosciamo nelle vicende umane l’intervento e l’opera del dito di Dio, tuttavia piace talora al Signore, rivelare assai manifestamente i suoi arcani disegni verso i servi di lui; e difatti, altri dallo splendore degli onori, abbassa nell’oscurità dell’oblio ed altri già trascurati e negletti, innalza al di sopra di tutti gli altri.
Ora noi, mentre questi Divini Decreti adoriamo di tutto cuore, li vediamo manifestamente verificati nella vita e nelle varie traslazioni delle reliquie di questo Beato, procuriamo di farle conoscere a tutti presenti e futuri affinché non se ne perda la memoria fino a quando la tromba angelica, con gran suono, ci risvegli con la nostra medesima carne, a rivedere il nostro Gesù, siccome ci è stato infallibilmente promesso.
Già nessuno potrà dubitare da vantaggio, che Andrea Xueres sia nato a Siracusa da famiglia siracusana.
Quasi predestinato sin da fanciullo e per l’innocenza e santità della vita e pei digiuni e per le aspre flagellazioni, colle quali continuamente martirizzava il tenero corpo, e finalmente per la sua gran fede, di comune consenso fu ascritto all’Ordine Domenicano. Per volontà del Senato e del Governatore della Camera Reginale, fu mandato ambasciatore alla regina di Spagna, dalla quale, ottenuto quel che domandava, se ne ritornò in patria portando una gran quantità di legname, con la quale, dopo avere restaurato il suo convento, pieno di anni e di virtù, si addormentò nel sonno dei Santi, nel giorno di Natale del 1434.
Allora i frati, temendo, che secondo il costume, il corpo e gli abiti del Beato fossero presi a ruba dalla gran moltitudine di popolo, senza indugio, lo deposero nella Sepoltura comune, ove rimane fino a che, per un gran miracolo avvenuto nel Giovedì Santo del 1478, in cui restituì la loquela ad una fanciulla muta, nella stessa chiesa di san Domenico, il sacro corpo, che era rimasto confuso con gli altri e quasi abbandonato fu rinvenuto miracolosamente sollevato dal suolo e tramandante soavissimo odore, fu allora che presenti il Senato, il Vescovo e il popolo Siracusano, questo sacro corpo fu chiuso in una sepoltura di marmo, garantito da una grata di ferro portante incisi alcuni versi leonini, sormontati dal ritratto del Beato e situato dentro la stessa chiesa dei Padri Domenicani, nel quale rimase in luogo di deposito, fino a tanto che il Priore, M. Giovanni Cappello, ispirato dalla Divina Grazia, raccolse le ossa del sacro corpo, con somma abilità le fece situare in una cassa di legno, rivestita di velluto rosso e questa fece collocare in una nicchia scavata nel muro dell’abside e ciò nel giorno 1 Dicembre 1614; come può rilevarsi dal pubblico processo verbale che si conserva fra gli atti della Curia dell’Illustrissimo Senato a foglio 398.



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